LA GROTTA

Nella parte centromeridionale della costa di Meleda si trova il fenomeno geomorfologico di Grotta (La Grotta di Ulisse) – una caverna carsica cui soffitto è crollato per cui veramente sembra una grotta o un largo pozzo. Nel suo fondo si trova l'acqua del mare perché la Grotta è legata al mare aperto con un canale naturale. Al bordo del canale sono ormeggiate alcune barche da pesca, cui proprietari sono gli abitanti del vicino Babino Polje, il paese più grande dell'isola di Meleda. A causa del soffitto basso, con queste barche si può far vela solo quando fa bel tempo, e lo stesso vale anche per la visita turistica della Grotta dalla parte del mare. Quest'area è interessante perché secondo una leggenda, proprio in quel luogo Ulisse, dopo il naufragio sulle rocce dell'isola di Ogigia, per sette anni guardava il mare aperto con tristezza e nostalgia della sua casa e sua moglie Penelope, e la bellissima ninfa Calispo, figlia di Poseidone, ancora più triste lo guardava innamorata.

 

RIKAVICA
Le sponde dell’isola con i loro numerosi capi, insenature, scogli, scogliere sono un esempio interessante dello spostamento della fascia costiera nel corso del periodo postdiluviale.

Una delle forme caratteristiche presenti sulla costa è la grotta Rikavica, situata nella parte centrale della costa meridionale dell’isola, a 2 km da Babino Polje. Si tratta infatti di una caverna nata in primo luogo nella fase continentale, come risultato dell’erosione carsica, e più tardi allagata e parzialmente perforata dall’abrasione. Durante i mesi estivi serviva agli abitanti come un nascondiglio per le barche da pesca, ma anche come una sorgente inesauribile dell’acqua potabile quando sull’isola non esisteva un numero sufficiente di “gustjerne” (serbatoi di recupero di acqua piovana).

Rikavica prese il nome dal suono che viene prodotto dall’aria compressa all’interno della caverna, che viene poi spinta fuori dalla forza di onde attraverso le fessure sul soffitto della caverna.

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