I primi abitanti dell'isola di Meleda furono gli Illiri della tribù di Ardiei che arrivarono sull'isola di Meleda attraverso il porto Prapratno 4000 anni fa. Il loro primo contatto con Meleda si svolse nei porti Sobra e Okuklje, quelli più vicini a Sabbioncello, ma vennero a contatto anche con i porti Polače e Kozarica. Dopo l'arrivo sull'isola boscosa, fondarono i loro insediamenti presso le sorgenti d'acqua potabile e presso i bordi delle colline dell’isola. Vissero in piccole abitazioni fatte di muro di cinta e coperte dai rami di pino o della macchia. Praticarono l'allevamento, soprattutto l'allevamento di capre e pecore, come anche la caccia e la pesca.

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Le prime tracce scritte sull'isola di Meleda riguardano i navigatori greci che durante la loro navigazione verso le colonie stabilite sulle isole di Curzola, Lissa e Faro sicuramente dovevano attraversare il Canale di Meleda e vi si nascondevano dai forti venti meridionali. Oltre a nascondersi durante le condizioni meteorologiche sfavorevoli, i Greci si nascondevano nelle insenature Sobra e Polača anche a causa delle sorgenti d'acqua potabile che furono situate vicino alla costa. Dato che non esistono le prove materiali del soggiorno dei Greci sull'isola di Meleda, si può concludere che non vi fondarono gli insediamenti, ma utilizzavano l'isola come un luogo di vacanze e per nascondersi durante le condizioni meteorologiche sfavorevoli. Ne testimoniano anche i ritrovamenti sottomarini di anfore greche scoperte negli odierni porti Okuklje, Sobra e Polača, che probabilmente vi giunsero durante i naufragi o gli attacchi dei pirati.

Nel 167 a.C. l'isola di Meleda cadde sotto il dominio dell'Impero Romano, quando Genzio, sovrano degli Ardiei fu sconfitto nella guerra contro i Romani. In quel tempo i Romani conquistarono la zona che si estendeva fino all'odierna Albania. Il dominio dei Romani sull'isola di Meleda fu di carattere nominale in quanto gli Illiri continuarono con la pirateria marittima nel Canale di Meleda. I primi dati più concreti sull'isola di Meleda li troviamo nell'opera dello scrittore romano Appiano che descrisse le guerre dell'imperatore Augusto contro gli abitanti di Meleda. Nella sua opera De rebus Illyricis scrisse che nell'anno 35 a.C. Augusto distrusse la città illirica di Melitusa a causa di frequenti atti di pirateria contro le navi romane. Sconfitti gli abitanti locali, nell'insenatura di Polača durante il 3° secolo i Romani cominciano a costruire un palazzo maestoso nel quale si trovava la sede del governatore romano di questo territorio. Il palazzo aveva inoltre la funzione di difesa, come testimoniano anche i due castelli situati sulle estremità. Nei pressi del palazzo furono poi costruite due basiliche paleocristiane, come anche le terme, il che indica che oltre al governatore, nel palazzo viveva anche il clero, e tutto questo testimonia che in quei tempi Polače funzionava come un comune tardo antico, ovvero altomedievale.

I Narentani poi giunsero sull'isola di Meleda attraverso Sabbioncello, allo stesso modo che gli Illiri, e fondarono il loro insediamento (il primo insediamento slavo sull'isola di Meleda) al di sopra dell'odierno paese di Maranovići, e lo chiamarono Vrhmljeće.

Nel 12° secolo i monaci benedettini con sede nel convento situato sull’Isolotto di Santa Maria divennero i governatori dell’intera isola di Melede e in breve tempo estesero il loro dominio feudale lungo tutta l’isola. I benedettini producevano gli alimenti da soli, e agli abitanti locali mostrarono come allevare le singole colture, il che portò un significativo progresso all’agricoltura dell’isola. Oltre ad avere un ruolo importante nell’economia, i benedettini ebbero un ruolo molto importante anche nell’alfabetizzazione. La biblioteca del convento di Meleda si annovera tra i dieci biblioteche benedettine più grandi della Dalmazia. Nel corso del tempo i benedettini diventarono i padroni ecclesiastici e civili dell’isola. Con un documento rilasciato a Ragusa il 24 settembre 1345, “Lo statuto di Meleda”, il convento esonera tutti gli abitanti dell’isola da tutti i contributi e i servizi nei confronti dell’abbazia.

Dopo la compilazione dello Statuto di Meleda del 1345 e dopo la liberazione degli abitanti dalla servitù della gleba, i Ragusei iniziarono i preparativi per lo stabilimento del proprio dominio sull’isola di Meleda. Così il 15 novembre 1410 il Grande consiglio rilasciò i regolamenti relativi a Meleda, con cui Meleda definitivamente diventò una parte della Repubblica di Ragusa. Meleda rimase sotto il dominio dei Ragusei fino alla caduta della Repubblica nel 1808.

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